ALBERTO BAZZONI SCULTORE
1898 - 1973
« L'artista, quando è tale, si forma un mondo a sé, circoscrivendolo con le trame del suo pensiero e vi si racchiude dentro, egli creatore e signore, tessendo il suo sogno con l'amore e col dolore. Si capisce che questo mondo può essere piccolo tanto da contenere appena l'artista, come la crisalide, e può essere vasto come l'universo »
Alberto Bazzoni, La difesa artistica, Parma 1921
L'ARTISTA
Il percorso artistico attraverso le due guerre
1907-1912
L'accademia delle belle arti
1912-1915
I concorsi, le mostre
La fatica umana
1915-1918
La grande guerra
1918-1920
Le esposizioni e i premi
1921-1926
I monumenti ai caduti della grande guerra
1927-1931
I bassorilievi e le statue della Stazione Centrale di Milano
1931-1935
Concorso per il palazzo di giustizia e esposizione alla permanente
1935-1940
Gli anni parigini
MONUMENTI AI CADUTI DELLA GRANDE GUERRA
GUALTIERI (DISTRUTTO DURANTE LA SECONDA GUERRA)
1924
MONUMENTO AI CADUTI DI FIDENZA
1925
REGGIO EMILIA
1927
STAZIONE CENTRALE DI MILANO
STATUE E BASSORILIEVI
1928
BASSORILIEVO, DETTAGLIO
1930
SEGNI DELLO ZODIACO
1930
"Inaugurazione della Stazione Centrale di Milano, 1931"
Bassorilievi e decorazioni di Alberto Bazzoni
BUSTI
GORGONE
1938
BUSTO DI UOMO
1925
BUSTO DI DONNA
1940
BASSORILIEVI
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1938
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1925
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1935
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1935
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1935
LA CADUTA DI LUCIFERO
Tribunale di Milano
CIMITERO MONUMENTALE DI MILANO
LE TRE PARCHE
“Parche, che la sorte fissata rivelate, senza che niente possa mutarla, aggiungete a quelli compiuti altri buoni destini.
Voi che veraci annunziaste, o Parche, una volta per sempre ciò che il fato disse, e ciò che i sicuri eventi confermeranno, aggiungete fati ai fatti antichi buoni già compiuti!"
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CLOTO
“Ma perché lei che dì e notte fila,
non gli avea tratta ancora la conocchia,
che Cloto impone a ciascuno e compila…”
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CLOTO
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LÀCHESI
“In che peccai bambina, allor che ignara
di misfatto è la vita, onde poi scemo
di giovanezza, e disfiorato, al fuso
dell’indomita Parca si volvesse
il ferrigno mio stame?”
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ATROPO
«Cotal vantaggio ha questa Tolomea, che spesse volte l'anima ci cade innanzi ch'Atropos mossa le dea.»
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BRUNO
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CORNELIA
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